SGUARDO CONTEMPORANEO

#Librinfestival presenta il WORKSHOP a cura di Gabriella Ebano, fotografa e scrittrice

SGUARDO CONTEMPORANEO
Una foto, una storia…

Percorso creativo tra fotografia e scrittura
Già partendo dal significato del termine fotografia, che significa letteralmente dal greco “scrivere con la luce”. possiamo immaginare le tante connessioni con la scrittura. E noi possiamo costruire un racconto, un romanzo, con le nostre immagini. La fotografia è poesia, che ci permette di stupirci come i bambini di fronte all’inaspettato. E tutto parte dallo sguardo, da come osserviamo ciò che ci circonda. Spesso si dice che un’immagine vale più di mille parole. Molte volte ciò è vero. Ma, in tanti altri casi, invece, il valore di buone fotografie, anche forti ed efficaci, sicuramente può essere rafforzato quando viene accompagnato da testi idonei a potenziarne il messaggio.

Workshop tra fotografia e scrittura, Gabriella Ebano, Tina Modotti, #Librinfestival,

Con questo workshop ci proponiamo di confrontare e accostare fotografia e scrittura, due mezzi espressivi dai linguaggi molto simili, e per decidere se e quando vogliamo mettere insieme parole e immagini per trasmettere con più ricchezza ciò che vogliamo raccontare. Andremo alla ricerca del metodo più adatto al nostro progetto: se partire da una foto o più foto per poi “costruire” un racconto da abbinare alle immagini, o come dare l’avvio ad un racconto per poi arricchirlo con un reportage fotografico.
Durante il percorso verranno fornite ai partecipanti le nozioni tecniche di base utili alla ripresa fotografica, quale mezzo di espressione, strutturazione e discorso per immagini. Inoltre, particolare attenzione sarà dedicata all’aspetto creativo, privilegiando la lentezza dello sguardo e la riflessione prima dello scatto. Con cenni sulla storia della fotografia e
sull’approccio psicologico al soggetto.
La finalità del workshop è quella di offrire ai partecipanti gli strument i per osservare con uno sguardo nuovo, attento e sensibile la realtà che ci circonda, grazie ad una visione unica, non banale e senza omologazioni, ​realizzando fotografie con una nostra interpretazione personale, da abbinare a testi altrettanto personali con un approccio interpretativo originale e sorprendente.
Una visione globale che vuole integrare insieme due modi di espressione creativa, quali la fotografia e la scrittura grazie ad un percorso di ricerca capace di suscitare nei partecipanti emozioni e sensazioni profonde.
Il workshop prevede una parte teorica, da svolgersi nella giornata di sabato 7 marzo 2020 a Monterotondo presso la sede di via Vincenzo Federici 5 a Monterotondo, e una parte pratica,
il giorno seguente 8 marzo 2020 (orario da definire), a Roma durante la manifestazione per la Giornata Internazionale della Donna.

PROGRAMMA WORKSHOP

SABATO 7

MATTINA ORE 10-13
Legami tra fotografia e scrittura
Cenni di storia della fotografia e visione di immagini di famosi fotografi
Cenni di teoria fotografica: regole base
Il presente ha un cuore antico: come fotografare oggi in digitale.

13-14 PAUSA PER BUFFET
offerto da Librinfestival associazione culturale

POMERIGGIO ORE 14-17
Visione loro foto e commento
Cosa ci suscita la visione delle fotografie proposte e scelte per essere “raccontate”. (Chiedere ai partecipanti di portare 2/3 fotografie, o su carta o pen drive( meglio per essere mostrate) da commentare insieme.
Come fotografare una manifestazione: scelta del tema da seguire.
Criteri per selezione e scelta finale delle immagini.
Come abbinare le immagini al testo:
Da una “didascalia lunga” ad un racconto breve più articolato.​

Gabriella Ebano

COSTO 60 euro a persona
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
info: silviaditosti@libero.it

Dalle 18 di sabato 7 marzo presentazione del libro Tina Modotti, fuoco che non muore Navarra editore di e con Gabriella Ebano, a dialogare con l’autrice sarà Silvia Di Tosti.

SINOSSI

Tina Modotti ed Elsa Morante per la prima volta insieme in un romanzo intimo ed emozionante.
Un incontro impossibile tra due anime elette: grandi protagoniste del ‘900 italiano, artiste indimenticate della fotografia e della letteratura, dalla vita tormentata e rivoluzionaria, pioniere del femminismo e delle lotte sociali.

Un omaggio all’esistenza rivoluzionaria di Tina Modotti, una delle più grandi fotografe del XX secolo morta a soli 46 anni in circostanze misteriose a Città del Messico. Un appassionante romanzo che intreccia la materia storica alla finzione narrativa per donarle un’altra vita possibile.
Sullo sfondo della Roma del secondo dopoguerra, il romanzo racconta la straordinaria amicizia tra due donne eccezionali, con un percorso umano e artistico notevole ma spesso tormentato, due grandi intellettuali del Novecento, Tina Modotti ed Elsa Morante, che hanno primeggiato in fotografia e letteratura, accomunate dalla vita avventurosa e anticonvenzionale e da un talento fuori dal comune.
Partendo da strane fatali coincidenze che hanno segnato la biografia delle due artiste, l’autrice immagina come sarebbero potute cambiare le loro vite se davvero avessero intrecciato le loro esistenze. Un romanzo verosimile che parte dai fatti storici per rimaneggiarli, dalle forti emozioni e dal colpo di scena finale. Un atto d’amore questo dell’autrice, Gabriella Ebano, nato dall’incapacità di credere che la vita di Tina Modotti, fotografa e rivoluzionaria sempre tenacemente predisposta nelle sue azioni alla solidarietà verso gli oppressi e gli emarginati, possa finire in un modo tanto tragico e prematuro. Perché il fuoco non muore, come recita il verso della famosa poesia scritta da Pablo Neruda dedicata a Tina Modotti. Ed è giusto dare un’altra possibilità a chi ha ancora molto da offrire.
Il testo è impreziosito da alcuni scatti in bianco e nero dell’autrice, nota fotografa sociale, che ritraggono i luoghi di Roma quinta prospettica del romanzo.

L’AUTRICE

Gabriella Ebano, nata a Roma, laureata in Lettere, si dedica alla fotografia dalla fine degli anni Ottanta, quando vive e lavora prima a Bergamo e poi a Milano. Segue corsi e seminari tenuti da Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Giuseppe Leone, Giuliana Scimè. Svolge attività di ritrattista e fotografa di scena per il Teatro Donizetti di Bergamo e nella stessa città dirige la galleria fotografica “Il filo di Arianna”. Dal 1997 si trasferisce in Sicilia, terra natale del padre, prediligendo in particolare la fotografia sociale ed etnografica. Nel 2005 pubblica il libro Felicia e le sue sorelle. Dal secondo dopoguerra alle stragi del ’92-’93: venti storie di donne contro la mafia (Ediesse). Insegna fotografia, conduce progetti sulla legalità e laboratori di scrittura creativa presso scuole pubbliche ed istituzioni private. Per Navarra editore ha già pubblicato Le mie signore di Sumpetar. Cronaca di volontariato nei campi profughi della ex Jugoslavia (2015) e Insieme a Felicia. Il coraggio nella voce delle donne (2016).

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