VI SALVO IO Alekos Rundo

16 OTTOBRE 2015 SERATA INAUGURALE DI LIBRINFESTIVAL

Presentazione del libro di Alekos Rundo autore del romanzo Vi salvo io, Meligrana Editore.

In questo romanzo ci sono i nostri tempi beffardi e depressi, dove lavorare è un lusso. Inoltre c’è una ragazza scomparsa nel nulla, c’è la Roma delle ricche signore, la provincia del degrado mascherato da benessere, ci sono alcuni cani, qualche brindisi e delle lettere scritte a mano. E soprattutto c’è la storia di una grande amicizia.

Alekos Rundo, Vi salvo ioAutore: Alekos Rundo
Genere: romanzo
Lingua: Italiano
brossura Pagine: 144
Formato: 13×20 cm ISBN: 9788868151485
Prezzo: € 14,00
Edizione / Anno: 1 / 2015
ebook
Formato: epub – mobi – pdf – (+)
ISBN: 9788868151638
Prezzo: $ 6,46 / € 4,99
Edizione / Anno: 1 / 2015
NO DRM

Ore 18,30
Silvia, raggiunge Monterotondo scalo per il servizio Panda-navetta: ne usufruiscono un componente della giuria popolare e un’attenta lettrice.
Inizia ad arrivare il pubblico, siamo in tanti e l’entusiasmo cresce, ci sostiene e ci contagia.
Selene prende posto al “botteghino12144674_829266330524098_729681872535964665_ne Giusi inizia la serata annunciando i prossimi appuntamenti

mercoledì 21 ottobre 2015, dalle ore 17 si festeggia il quarto compleanno di Baratto Lib(e)ro, presso il circolo Sel, via Nazario Sauro, 48.

mercoledì 28 ottobre 2015 dalle ore 17 incontro inaugurale dei corsi di editoria e scrittura creativa organizzati da mestierelibro, sempre in via Nazario Sauro, 48.

sabato 31 ottobre , ore 19.00, per la maratona letteraria Librinfestival, presentazione del libro in concorso Roma caput zombie, di Marco Roncaccia, Nero Press Edizioni

Tsopela, Monterotondo

presso Tsopela,  via G. Oberdan, 12 (piazza dello Sbracato)

 

La parola passa a Silvia che oltre a fare gli onori di casa presenta gli ospiti della serata iniziando con Alekos Rundo autore del romanzo Vi salvo io, Meligrana Editore, libro fresco di stampa, proposto a Librinfestival in prima assoluta.

Silvia
Il secondo ospite, richiesto espressamente in rappresentanza dei mestieri del libri, è Eugenio Fabrizi autore del progetto grafico della copertina: Walking Yellow.
Eugenio ci dice che ha scelto di impostare il progetto grafico su un disegno più figurativo, un gioco di prospettiva per portare lo sguardo del lettore direttamente all’interno del libro. C’è Moebius nel disegno, tutte le armi che ha l’illustratore per catturare lo sguardo del fruitore. Il disegno è fumettistico, da grafic-novel con la scelta dell’uso di colori saturi, fatto a mano su un touchpad servendosi di un programma con il quale Eugenio ha elaborato i vari elementi, riservando un occhio particolare ai casermoni gialli, e poi all’auto, ai vetri rotti, le finestre affacciate sulla strada, i panni stesi, le cartacce.
Eugenio non ha letto il libro – interviene Alekos – quando gli ho proposto di progettare la copertina gli ho raccontato per sommi capi la storia e il lavoro finale è stato il disegno che vedete e rappresenta in maniera perfetta quello che mi aspettavo: gli avevo chiesto due file di case gialle e lui ha disegnato due file di case gialle che si allungano verso l’infinito. I due ragazzi protagonisti del libro si avviano lungo un percorso che li condurrà lontano, sono ripresi di spalle. Uno più alto e muscoloso, Paolo, il buono, sempre calmo, quello che lotta nel modo giusto; l’altro, Max, più piccolo e mingherlino è il ragazzo più aggressivo, non si lascia sopraffare e reagisce d’istinto.

Alekos-EugenioEugenio Fabrizi è entrato per concorso al Poligrafico di stato dove ha studiato incisione, oreficeria, scultura. In seguito ha seguito studi privati di pittura. Sin da bambino il suo desiderio era dipingere, un desiderio che ha coltivato e portato avanti. Se si crede nelle proprie capacità – dice – a volte si riesce ad raggiungere gli obiettivi prefissi, anche se costa molto sacrificio. La strada da intraprendere non è facile, se si sceglie di restare nel proprio paese senza essere costretti ad andare all’estero, una decisione che ormai prende gran parte della nostra generazione

Silvia legge un breve brano che racconta il degrado rappresentato dai palazzoni gialli, parola chiave del libro, elementi non a caso riportati in copertina.

Avrebbe dovuto essere una zona in, invece si era trasformata in breve in una sorta di enorme caos
governato dalla legge del più forte e abbandonato dalle autorità. Vi avrebbero dovuto aprire un ufficio postale, un distaccamento di uffici comunali e varie altre attività commerciali, bar e ristoranti, invece avevano aperto solo tre sale slot in una strada di trecento metri, e siccome l’uomo fa solo quello che vede, giocare alle slot machine era l’attività preferita dagli abitanti dei palazzi.

Il secondo brano fa riferimento a un’ambientazione meno degradata ma…

Erano arrivati vicino al Duomo, la chiesa che dominava la città vecchia. Tutt’altro quartiere confronto ai palazzoni, curato e tenuto in considerazione: qui il degrado non era strutturale ma epocale, in linea col degrado odierno mascherato da benessere. Quantità di bar, ristoranti, locali, negozietti, luogo di ritrovo per ragazzi e ragazzini dove ogni sera si spacciava e finiva a bottigliate peggio che ai palazzoni. Dov’era la differenza? Max sovrappensiero non seppe rispondere a Paolo. Mugugnò distratto qualcosa.

Alekos nel primo approccio con la scrittura del testo è partito dalla differenza con la nuova generazione, quella che segue la sua e che non si meraviglia di nulla: per loro è tutto ovvio, non c’è più critica nei confronti del degrado.

Silvia per la terza lettura ha scelto l’impatto con la burocrazia

“Chi è l’impiegato dell’ufficio informazioni al pubblico dell’Inps?” urlò Max appena dentro il bar.
C’erano una decina di avventori che smisero di parlare e si voltarono tutti verso di lui, baristi compresi. Una donna anziana disse: “L’ho vista poco fa che entrava al supermercato qua di fronte… ma che volete da lei?”

“Ci scusi, è lei l’impiegata dell’Inps?” …

… Max disse: “Ci ha inviati il Ministero per aiutare i suoi impiegati a svolgere meglio le funzioni in orario di lavoro tipo fare la spesa, andare al bar e portare l’auto al lavaggio…

…“I suoi figli sono disoccupati, signora?”
“Sì.”
“Hanno studiato?”
“Sì… cioè, sono diplomati…”
“E non riusciamo a trovargli un posticino? Un concorso taroccato, una cosa al volo tanto per…
eh?”

… Max si era di colpo stufato di tutta quella recita. Scagliò le buste della spesa in un cassonetto dell’immondizia lì accanto ed urlò: “Vogliamo che torni al lavoro quindi riapri quel tuo ufficio di merda, se no faccio volare anche te nei bidoni della spazzatura.” …

…Passarono dieci minuti, Paolo tornò di corsa verso il cassonetto, recuperò le buste della signora, le sistemò alla meglio cercando di non sporcarsi e gliele andò a riportare. Poi tornò in strada e si avvicinò a Max:“Il cibo non va buttato. Il cibo non si spreca. È una cosa da matti quella che hai fatto, non farlo mai più.” Max restò immobile, senza fiato. Provò a rispondere ma Paolo non lo lasciò parlare.
“Non fare più queste cazzate, ti prego.”
Paolo aveva detto cazzate.
Paolo.
Aveva detto “cazzate”.
Paolo.
Era un evento veramente straordinario. Max abbassò lo sguardo e si sentì uno stronzo.

Alekos racconta la rabbia di una generazione che non ha reagito ma narra anche la favola, e la favola è Chiara, il personaggio femminile, anzi la storia parte proprio da lei.

Silvia aggiunge che nel degrado è compreso anche il fatto che Max di mestiere fa il gigolò, attività ben pagata che gli consente di non farsi mancare nulla e di aiutare Paolo. È in questo aspetto che si avverte la maggiore solitudine, non tanto dei due ragazzi che sono forti della loro amicizia, quanto delle donne ricche e insoddisfatte che cercano il piacere a pagamento.

Pubblico2

L’incontro si conclude con le domande del pubblico, in particolare della giuria che si è dimostrata partecipe visto che quasi tutti hanno già letto il libro di Alekos. Una giurata a cui il libro è piaciuto molto ha ipotizzato e chiesto all’autore un seguito per la storia.
Paolo e Max hanno già le loro fan!

Giusi R.

Foto: Monica Patrizi – Laura Di Tosti

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