Ombre pagane di Franco Mieli

Ombre pagane

Venerdì 11 marzo, presso Arte in circolo, Monterotondo, Laura Di Tosti, giurata di #Librinfestival, ha presentato Ombre pagane di Franco Mieli, Editrice Montecovello, X libro in concorso alla maratona letteraria #Librinfestival. Maratona tanto lunga quanto entusiasmante.

Un grazie dovuto alla collaborazione di Silvia Di Tosti, ad autori, editori, pubblico, ai luoghi che ci hanno accolto, ad Arte in circolo che ci ha ospitato per la seconda volta, all’Olio Vitali che dopo aver ascoltato il nostro programma ha deciso di sostenerci senza esitazione, a Rara Piol giurata e rappresentante della stampa e a Selene Gagliardi. Un plauso particolare va soprattutto alla nostra giuria, il valore aggiunto, la novità di questo Festival. Quattordici giurati che il 18 settembre 2015 hanno accettato a occhi chiusi di far parte di questo progetto e si sono impegnati a comprare tredici libri, leggerli, partecipare agli incontri, e soprattutto presentare a turno uno dei libri in concorso, diventando essi stessi protagonisti e partecipi della manifestazione: lettori attivi.

Un’idea vincente che attua il progetto originario di incrementare la lettura senza imperativi, esortazioni, frasi fatte, ma dando vita a una comunità letteraria che legge, giudica e si confronta. Per giudicare un libro occorre leggerlo, farne l’esperienza, appropriarsene, e comunicarla. #Librinfestival è nato proprio per consentire a tutti di vivere l’esperienza della lettura come gioco, come una festa, da cui il nome #Librinfestival, i libri fanno festa. E a proposito della nostra comunità, nata spontaneamente intorno a tredici libri, voglio leggere una frase della scrittrice Carola Susani che il 18 febbraio ha presentato il libro di Dacia Maraini, La bambina e il sognatore, presso l’associazione Finestre sul cortile, con letture di Caterina Venturini.

Carola Susani
Quando si parla delle storie parliamo di puro splendore, le storie hanno una limpidezza, le storie servono, sono lo strumento tra noi. Quando si parla di letteratura invece le cose si fanno complesse, perché le storie prevedono qualcuno che le ascolti, un rapporto, una relazione, addirittura una comunità, una rete, mai un’abitudine, mai una chiusura, le storie sono sempre apertura e io ho avuto l’impressione leggendo questo libro che ci sia anche una presa di posizione rispetto a un tipo di letteratura che invece recide il contratto, rinuncia alla comunicazione, non è più capace di parlare fra gli altri ma comincia a costruire una cantina chiusa, uno spazio chiuso che serve solo a chi lo abita, che serve solo a chi lo decora, che serve solo a chi se ne fa abitante e prigioniero, anche.

E la mia esortazione a tutti noi è di continuare a sostenere #Librinfestival che ha dato vita a una comunità, che è nato come un sogno, un sogno che abbiamo reso reale e che deve continuare a vivere.

Giusi R.

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