PEZZI di Ippolita Luzzo

Il 16 aprile 2021 la rassegna letteraria #Librietulipani ha ospitato “Pezzi” di Ippolita Luzzo, Città del sole Edizioni.

Editore: Città del Sole Edizioni
Collana: Fuori collana
Anno edizione:2018
In commercio dal:3 dicembre 2018
Pagine:168 p., Brossura
  • EAN: 9788882381004

 

Una chiacchierata fra Silvia Di Tosti e Ippolita Luzzo che partendo da “Pezzi” ha affrontato diverse tematiche d’attualità che Ippolita porta avanti da anni e che #Librinfestival ha trattato nel corso di cinque edizioni avendo come punto fermo proporre libri di qualità, ospitare editori piccoli e medi, discutere temi di interesse sociale.

I TEMI

S. Come ricorda Ippolita Il regno della Litweb e #Librinfestival si corteggiano già da due anni perché lei, incuriosita dal progetto, aveva inviato alla redazione questo libro molto particolare dal titolo “Pezzi”. Inserirlo in una selezione che tratta prevalentemente narrativa non gli avrebbe dato il giusto risalto, invece nella rassegna letteraria #Librietulipani è molto pertinente per affrontare con ampio respiro il tema della promozione alla lettura e alla cultura. In qualche modo facciamo la stessa cosa e l’obiettivo è unico: incuriosire i lettori e proporre letteratura di qualità, bravi scrittori, editoria prevalentemente indipendente.

L’albero di #Librinfestival e l’albero di “Pezzi”

GLI AMULETI

I. È importante soprattutto essere vivi, in questo momento complicato, attivando le cose che ci piacciono e ci divertono, come parlare di letteratura e far stare bene quanti ci leggono e ci seguono.

Oggi mi sono circondata di amuleti, come la sciarpa regalo di un amica, il collage che spiega quello che faccio nei Pezzi, che è un collage di lettere, mail, libri, cinema, musica, una specie di miscellanea, perché mettermi a scrivere è come dare corso a un fiume che scorre. Emanuele Trevi dice che scrivere è un’attività per nevrotici che vedono nella scrittura una sorta di confessione, una catarsi, addirittura è la scrittura stessa a dettare a noi quello che dobbiamo scrivere, perché venga alla luce la bellezza dello scrivere bene.

I “Pezzi” hanno due anni, sono stati raccolti da Letizia per la casa editrice di Antonella Cuzzocrea che li ha voluto pubblicare, io ho dato solo l’assenso e il libro è nato per la volontà di Antonella e Letizia.

IL REGNO

I. Perché è nato il regno? Perché mi chiamo Ippolita che è la regina delle amazzoni, è nato per caso ed è diventato il regno della libertà della lettura. Massimo Onofri in un articolo scriveva che sul web si era rifugiata la buona letteratura e metteva in fila molti blog belli che intercettavano quella che era la buona letteratura, ormai relegata a uno spazio molto ristretto sui giornali e nelle televisioni. Ormai il libro è una merce e difficilmente trovi il libro buono, ma solo il libro pubblicizzato che deve essere portato avanti da una campagna pubblicitarie spietata, in modo ossessivo, lasciando pochissimo spazio alle piccole e medie case editrici che pubblicano dei capolavori. E io nel regno della Litweb vorrei dare spazio alla libertà dell’attimo nascente cioè intercettare la buona letteratura nel suo momento iniziale. Capire il valore e saper riconoscere un autore bravo anche se sconosciuto, come nel libro Fila dritto gira in tondo” di Emmanuel Venet. Questa mia sincerità mi porta dire la verità anche quando il libro non mi piace e la maggior parte delle volte gli autori riconoscono il mio giudizio.

IL SUD

S. Laureata in filosofia, docente, intellettuale a tutto tondo, sei di Lamezia Terme. Questa tua identità di donna del sud la ritroviamo capovolta nel brano: “Io non sono una donna del Sud”, una rappresentazione insolita del sud, fuori dallo stereotipo e questo tuo calore, anche questa vena malinconica, a volte rassegnazione e a volte rabbia,viene fuori predominante. “Pezzi” è diviso in anni, un misto di musica, frasi da canzoni, poesie che curi anche nella lingua, quello che fa la differenza è che nei Pezzi c’è sempre una note poetica.

I. Voglio risponderti proprio su questa poesia e dirti quanto la ami e quanto io ami il luogo dove abito, il golfo di Lamezia Terme, tondo come il ventre di una madre. Un paesaggio purtroppo stuprato perché diventato preda delle discariche e rifiuti del nord, di industrie con grandi scorie, un luogo avvelenato. E questo mi distrugge. Un altro luogo comune, che nella poesia cerco di mettere in evidenza: il sud è un luogo accogliente ma, per esempio, con i miei vicini di casa ci conosciamo ma non ci salutiamo, come nelle città del Nord, e a questo punto non credo che il Nord sia come viene dipinto. Siamo tutti vittime di pregiudizi.

Volevo sottolineare inoltre che è stato difficile estrapolare tematiche e letture perché ogni pezzo di questo libro alterna argomenti di tipo etico, sociale, di attualità, hanno a che fare con le donne, con le cause ecologiche, oltre alle recensioni, ai temi politici che ti vedono mettere la faccia attraverso la scrittura.

LA POLEMICA

I. L’uomo è un animale politico, tornando alla filosofia e ad Aristotele e quindi “Ogni cosa che facciamo è politica”, questo a proposito delle mie riserve al premio alla carriera a Roberto Benigni. Io ho amato molto Benigni, ma lui a un certo punto ha preferito appiattirsi sul momento politico in auge. Io mi sono difesa chiudendo la televisione tanti anni fa, ho cominciato a non comprare più giornali, ho iniziato a seguire siti letterari per trovare il modo e il luogo per cui potessi vivere senza appiattirmi. Ho una grande pena dello sciupio con cui i capitali vanno nelle mani di pochi e la povertà venga generalizzata. Sento questo dolore e chiedo alla scrittura di lenirlo.

LO STILE DEL TUFFO

S. Oltre ad offrire degli interessanti consigli di lettura, mai scontati, ho apprezzato l’originalità con cui scrivi le tue recensioni, che anzi, non definirei affatto delle recensioni, mi sembra riduttivo. I Pezzi hanno un’anima che vive di luce propria, ispirata e poetica nella scrittura, proprio come stile. Utilizzi stralci di testi di canzoni, di poesie tue e di altri, in una perfetta combinazione, a tratti indistinguibile. Quanto è importante la tua formazione filosofica e l’amore per la poesia in questa, che mi permetto di definire “silloge”?

I. Per me le recensioni sono un tuffo, io mi immergo nella scrittura e ho scoperto che lo dice anche Raffaele La Capria nel libroLo stile dell’anatra”. Pezzi non è concepito solo come una serie di pensieri e di idee ma assomiglia allo stile dei tuffi descritto in letteratura. Ho un rapporto animistico con i libri, con me parlano, si confessano, non sono solo aggetti, sono loro che si sono messi sulla mia strada, avrò forse una specie di bacchetta magica che qualcuno mi mette in mano, una magia che mi ha fatto conoscere per esempio Ezio Sinigaglia, un autore affermato grazie a Giovanni Turi di Terrarossa Edizioni e arrivato allo Strega con “L’imitazione del vero”.

S. Tu sei molto libera in quello che scrivi rispetto alla cultura, porti avanti la tua battaglia perché la cultura sia di qualità. Cosa vuol dire per te fare cultura, soprattutto in un territorio complesso come quello in cui vivi?

I. Il concetto parte dal reperire fondi, fare il nulla e farlo passar per cultura.

PERCHÉ NON SONO UNA BLOGGER

I. Rifiuto di essere chiamata Blogger perché è un termine inglese e per me non vuol dire nulla. Io sono un personaggio e un personaggio non muore. Riprendo le parole di Emanuele Trevi “noi non siamo nulla”, e ribadisco che non siamo nulla fino a quando non riusciamo a dare un valore alla nostra persona, ma non calpestando l’altro. Noi siamo qualcosa nel momento in cui organizziamo la nostra vita in modo letterario, ossia nel modo in cui trasformiamo la realtà banale e ripetitiva. La vita è viva nel momento in cui tu la trasformi. È questo il personaggio, fatto da tanti altri personaggi. Un mondo meraviglioso la letteratura che ti deve svegliare che ti deve divertire, quello stato di grazia che deve avere lo scrittore quando scrive e il lettore quando legge.

Non sono blogger che promuove libri ma sono nel litweb, il regno della libertà assoluta

il libro contiene la bibliografia di tutti i libri e autori case editrici citati

Giusi R.

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